Acquisto
Acquista l’apparecchiatura di convalida di Ellab ed esegui autonomamente studi di convalida, in qualsiasi momento e luogo.
Rentals
Noleggia l’apparecchiatura di Ellab e prova i prodotti prima di concludere l’acquisto.
Servizio in loco
Usufruisci di servizi di qualifica e convalida in loco. Disponiamo di ingegneri di convalida formati ed estremamente competenti.
Il processo di sterilizzazione a vapore
Il principio della sterilizzazione a vapore è incentrato sull’esposizione degli oggetti al contatto con il vapore per una quantità di tempo specifica e in condizioni di temperatura specifiche. La sterilizzazione a vapore viene generalmente utilizzata negli ospedali per sterilizzare le superfici di prodotti confezionati oppure oggetti cavi e prevede tre parametri importanti: temperatura, vapore sotto pressione e tempo.
Il processo viene eseguito mediante l’apporto di vapore secco e saturo sotto pressione in un’autoclave. Il calore derivante dalla condensazione del vapore avvolge i prodotti nello sterilizzatore e uccide i microrganismi in modo semplice e rapido, sfruttando la coagulazione per danneggiare le cellule in maniera irreversibile.
La sterilizzazione a vapore richiede almeno 15 minuti a 121 °C e a una pressione di 2 ABS oppure almeno 3 minuti a 134 °C e a una pressione di 3 ABS per i prodotti da sterilizzare. Tuttavia, le tempistiche del ciclo possono essere più lunghe in base agli specifici prodotti da sterilizzare. Spesso, gli oggetti sterilizzati a vapore non sono sensibili al calore, ad esempio semplici strumenti chirurgici, strumenti odontoiatrici, dispositivi medici riutilizzabili, tessuti o apparecchiatura chirurgica con cavità.
Documentazione del processo
Affinché la sterilizzazione a vapore sia efficace, il vapore all’interno dell’autoclave deve essere saturo, in quanto ciò consente il trasferimento di una quantità decisamente superiore di energia dal vapore al prodotto. Per agevolare la convalida di tale parametro, il software ValSuite® Pro include un’analisi del vapore saturo che correla automaticamente la temperatura e la pressione dall’interno dell’autoclave.
Per documentare adeguatamente la convalida della sterilizzazione a vapore, è possibile creare un diagramma che mostri l’ID di tutti i sensori nella loro esatta posizione all’interno dell’autoclave. Tale configurazione viene eseguita facilmente in ValSuite Pro mediante l’integrazione dei dati della sessione con schemi predefiniti, immagini e documenti Word.
ValSuite, inoltre, consente di generare e stampare facilmente diversi report, che possono essere conservati per gli audit e per scopi generali di documentazione.
Garanzia dell’accuratezza con la taratura
Un fattore tipico, ma essenziale, durante la convalida della sterilizzazione a vapore è la taratura dei sensori di temperatura. È fondamentale che gli operatori siano in grado di dimostrare che i sensori rientrino nell’intervallo di accuratezza accettabile durante l’uso.
Di conseguenza, occorre eseguire la taratura poco prima della convalida (pre-calibrazione), per poi verificare successivamente l’accuratezza al fine di garantire che siano ancora compresi nelle tolleranze predefinite (post-calibrazione). Utilizzando la funzionalità di taratura integrata di ValSuite, gli operatori possono tarare i sensori Ellab a intervalli regolari.
Il software genera quindi un rapporto di taratura semplice da leggere, che include tutte le misurazioni e le tolleranze definite dagli operatori. Si consiglia di spedire i sensori e le sonde Ellab almeno una volta all’anno per la taratura di fabbrica (che include un certificato di taratura tracciabile) al fine di garantirne il funzionamento ottimale.
Linee guida
I requisiti per i test o la convalida di autoclavi dipendono dalla tipologia di utilizzo e dal Paese. Le norme e le linee guida generalmente utilizzate sono ISO EN 285, ISO EN 17665, ISO EN 11138, HTM 2010 e il Rapporto tecnico PDA n. 1, “Convalida dei processi di sterilizzazione a calore umido”.
Le linee guida prevedono 11 punti di misurazione della temperatura durante l’esecuzione di uno studio di distribuzione del calore di un’autoclave da 1,5 a 2,5 m3.
È possibile ottenere tale quantità posizionando un sensore in ognuno degli otto angoli dell’autoclave, uno al centro, uno vicino allo scarico e uno accanto al sensore di temperatura dell’autoclave.
Funzionamento di uno sterilizzatore a vapore o autoclave
Uno sterilizzatore a vapore (o autoclave) consiste in un serbatoio ad alta pressione dotato di una porta o un coperchio e di una guarnizione a tenuta stagna (la camera di sterilizzazione). La camera, inoltre, è dotata di un sistema di rimozione dell’aria e di un sistema di controllo composto da un timer, una valvola di controllo della pressione e una valvola di sicurezza. Le autoclavi sfruttano il vapore pressurizzato a circa 115-134 °C per scaldare il carico e ottenere la sterilizzazione.
Gli sterilizzatori presentano numerose dimensioni, da piccole autoclavi portatili da banco per i laboratori a grandi autoclavi di produzione. Le autoclavi più grandi vengono generalmente costruite all’interno delle pareti, in modo che i prodotti “contaminati” entrino da un lato e i prodotti sterilizzati escano dall’altro (in una camera sterile).
Di norma, vengono utilizzate per sterilizzare un volume consistente di utensili e presentano un design e un sistema di controllo piuttosto avanzati. Sono tendenzialmente cilindriche, in quanto questo design si è dimostrato particolarmente resistente in presenza di quantità di pressione elevate e ridotte. Gli sterilizzatori a vapore vengono generalmente utilizzati per sterilizzare prodotti dei settori medico e farmaceutico.
Report del software ValSuite®
Sterilizzazione